Ne sono passati di
template sotto i ponti... questo nuovo mi piace assai. Ha i colori giusti e una bella immagine che sintetizza bene qual è la poetica dei veri macchiafogli, un po' come la lettura-amplesso di Italo Calvino. Abbiamo abbondantemente superato le 34OOO visite, ci siamo fatti compagnia reciprocamente. E io mi sono goduto tutto il piacere dello scrivere: parlare da solo e ad un pubblico.
Grazie.
Da 7 mesi sono dottore e sono barbuto pure io, come il Buon Vecchio Zio Votarxy.
E ora che
il landarolo ha finito di patire con la sua tesi possiamo pure calarci in una di quelle riflessioni attorcigliate che tanto piacciono alla Dicotomica platea dei miei Fedeli Lettori. Il Landarolo ha affrontato parecchi ostacoli per arrivare a prendere la lauretta triennale, questo perché voleva fare qualcosa in cui credeva davvero. E questo il Sistema non te lo può permettere. Certo, il landarolo ci mette pure il carico pesante, in una minchiatissima tesi di triennio voleva gettare le basi della sua ideologia, ha pure vagheggiato davanti a una bella brioche col gelato di una comune, e già davanti a un piatto di carbonara innaffiato di birra mi diceva che aveva un certo progetto politico...
Io non è che ci capisco poi tanto, ci ho creduto per un po’ alla chimera dell'impegno politico, quanto bastava per tenere la mente impegnata quando ancora non conoscevo bene le meraviglie dell'altra metà del cielo.
Dico: dopo che trovi una donna che riconosci come tua compagna di vita, o, almeno, compagna per almeno un buon pezzo di strada, chi cacchio te lo fa fare di riempirti la testa di puttanate anacronistiche? Dico: il punk appartiene agli anni 80, le battaglie contro Windows sono battaglie contro i mulini a vento, bene o male devi saperti muovere con un pc in qualunque cazzuto lavoretto interinale ti beccherai.
In "1984" Orwell diceva che tutto quest'impegno è solo
SESSO ANDATO A MALE. non voglio essere così poco elegante, ma il vecchio Eric Blair (il nome vero di George Orwell) aveva un vagone di buoni motivi per scrivere così. Tutto è un surrogato dell'unica cosa che rende la vita degna di essere vissuta, vederti riflesso negli occhi di chi ami. Il resto serve solo per arrivare a questo punto.
Tutte le fasi sono preparatorie, ama. Solo questo.
E non c'è niente da capire.
E un'altra estate sta morendo piano piano, in una spiaggia un bambino di sicuro sta seppellendo il pannolino del suo fratellino, con paletta e rastrello fa una buca in cui far sparire gli scarti digestivi del pupo. Almeno io facevo così, ogni volta che andavamo a farci una giornata a mare, mia zia mi mandava a fare il lavoro sporco. E io come un legionario partivo, tra le dune di Cefalù o di qualche altra località sicula. Ero un bambino abbastanza silenzioso, almeno in mezzo alla gente. Da solo, invece, mi facevo la telecronaca di tutte le mie avventure. Sempre in terza persona, naturale, come il vecchio Cesare nei suoi "De Bellum" (lo so che il plurale è BELLA...). Scavavo e scavavo, seppellivo quintali di pannolini, tonnellate di pupù e fiumi di pipì. Forse ho pure seppellito il cadavere dell'ippopotamo della Pampers nella mia frenesia scavatoria.
L'estate è fatta anche di questo. Mentre io seppellivo, i grandi si davano da fare con le inevitabili teglie di pasta a forno. Chili e chili di anelletti con la carne trita e l'uovo al centro, così per vedere che effetto fa digerire più di duemila calorie sotto il sole cocente...
Però a 7 anni, mentre seppellivo i pannolini di Francesco - che ora è alto quasi due metri e pesa più di quanto pesavo io prima di mettermi a dieta - avevo ancora tutti i sogni luccicanti, nessuno me li aveva appannato dicendomi che avrei vissuto la mia giovinezza in mezzo alla recessione, che non avrei più chiesto a mio padre 1000 lire per il Cucciolone ma un euro e trenta (maledetti sciacalli!).
Leggevo TOPOLINO e Paperino Mese sotto l'ombrellone, incremettato per bene, con il costumino ascellare per nascondere i rotoli della panza. Già, quando ero piccolo io la mia panza era un'eccezione, ora vado in spiaggia e vedere un bimbo a cui si ci possono contare le costole costituisce un evento rarissimo. Sono tutti belli tondi, come questo mondo che gira, gira, gira nello spazio senza fine...
Amate. E basta. E magari fateli voi due pargoli a cui affidare la missione seppellifera...