martedì 24 agosto 2004

Un anno di disamore

Sono passati altri 365 giorni, uno per uno sono scivolati tra le tette di Emanuela Folliero.
Un anno fa leggevo ancora la Repubblica, poi il Corriere mi ha conquistato attirandomi col Caravaggio in omaggio. Cambiare quotidiano e' uno di quelle cesure che segano la routine e le subroutines che coccolo nel periodo che intercorre tra due passeggiate consecutive con la mia cagnolona. Sto li', lei espleta le sue funzioni girando il collo come a cercare la mia benedizione e io medito. Medito accarezzando la mia vita p.C. e quella d.C.; quella prima del Corriere e quella dopo.


I primi tempi scivolavo tra le panchine di Lettere e Filosofia come un ladro, leggere il Corriere poteva costarmi l'etichetta di reazionario veterofascista etc. etc., gia'. Basta poco per meritarsi un'etichetta: viviamo in un mondo di etichettatrici DYMO, quelle all'antica che giravi le lettere sino a incocciare quella giusta e poi punzonavi il nastrino che costava quasi quanto tutta l'etichettatrice. Il rumore che fanno certe persone sputasentenze e' lo stesso, pare che mastichino cubetti di ghiaccio per regalarti neve e veleno per colazione.


Queste parole le vorrei dedicare alle mie ex, coalizzate nella comune paura di finire sputtanate in uno dei miei "furori". Mica che e' colpa mia, se e' vero che l'uomo e' caratterizzato da illimitata capacita' semiopoietica, io non faccio altro che indirizzarla al perenne recupero della Memoria a breve termine. Chi mi conosce bene lo sa, io addento discorsi, affetto i pomeriggi in paragrafi e capitoli. Capita.
Sara' stata la mia infanzia passata a imbottirmi il cervello con raccontini autoprodotti per resistere al monopolio del telecomando che mia sorella ha tenuto incollato alla mano durante l'infanzia. Deve avere i polpastrelli sagomati a forma di pulsanti. Sicuro.


Mi metteva seduto li', davanti alla tele, e poi mi obbligava a visionare le tristissime avventure di bambine sole e sfigate almeno quanto dieci Paperini: Candy Candy (nome poi tristemente ereditato dalla mia purissima bastardina), Lovely Sara, Lady OScar e Georgie dai biondi capelli fatati...
Perche' la proporzione tra cartoni col pisello e cartoni da femmina era almeno dieci a uno. Per un'infinita partita di Holly e Benji almeno dodici lutti tra le varie donnine della tele.
Sono cresciuto cosi', dovendo salvare quel poco di mascolinita' che uno puo' accumulare crescendo in una famiglia di stampo matriarcale.
E allora ecco i raccontini salvavita, capaci di portare in salvo la mia sana pazzia. Le cavavo dagli oggetti che popolavano il mio mondo. E cosi' sono sopravvissuto, sino a quel settembre 2003.
Riassumo quest'anno in 5 citazioni da altrettante e-mail:


17/12/2003 E' solo per dirti grazie: il tuo racconto mi ha riempito il cuore. Se avessi un figlio, glielo leggerei - a poco a poco - tutte le sere.


9/2/2004: "Ma perche' ti sei messo a studiare il tostissimo Celan? Fai su di lui la tua tesi??"


20/3/2004 caro fratellino,
lo sai che certe cose vanno vissute fino al fondo, fino a risucchiare il bitume depositato a fanga nei serbatoi del diesel, fino ad intossicarsi cuore, cervello e polmoni, fino a bruciarsi tutto abbrustolito, fino a diventare cenere di cenere di cenere.
prendila a calci, scopala a morte, piangigli addosso, mordila e graffiala mentre la accarezzi, fai venire fuori il dolore che ti provoca, se vuoi venire fuori veramente da questa storia.
che cazzo di consigli, eh?
ma il disamore può essere una forma intossicata d'amore.
io rimango sempre un poco innamorato delle donne che ho amato.


20/4/2004 Ieri chiacchieravo con un mio carissimo amico, e nel discorso e' uscito fuori che lui ammira il mio carattere e il modo in cui sono capace di mandare a 'fanculo le persone (giusto per non giarare intorno alle parole). [...]
Io sono una egocentrica vanitosa bastarda, tu pure...
Io mi agito quando sento minacciare il mio bel mondo fiorito, tu lo hai minacciato.
Io cerco, con delicatezza (la mia delicatezza, non puoi pretendere!), di fartene rendere conto, tu non mi prendi sul serio.
Il mio 'malo carattere' si mostra in tutta la sua potenza e ti tratto come una merda.
Tu orgoglioso e tronfio senti di avere ragione mentre io torto e mi mandi a tua volta a fare in culo.
Da quel momento ci guardiamo come cane e gatto (io gatto!): "sei bastarda tu!", "No, sei tu il pavone idiota!"
Se ne puo' fare un romanzo coi fiocchi non credi?
Ma non perdiamo il filo.
Ammetto le mie colpe.
Credo di essere sempre io nella ragione e tutti gli altri poveri scemi nel torto.
Ammetto di sentirmi troppo "yeah yeah", con il mio modo di ragionare freddo lucido e cinico.
Ammetto di essere stronza.
Ma questo, se non ricordo male, non te l'ho mai nascosto... e siamo arrivati al punto. La cosa che più mi ha infastidito è stato questo non credere alla mia stronzaggine, questo non voler prende sul serio le mie parole. è così difficile essere davvero ipocrita per me ('Acchiana!'), che mi fa andare in bestia quando non vengo così intenzionalmente ascoltata...
Sto peggiorando la situazione, vero?
 
Stavo ascoltando Battisti poco fa, 'Pensieri e Parole', (cosi' non mi puoi più dire che non metto musica nei miei sproloqui). La tua scrittura è sbucata fuori, scarabocchiata nei margini di alcuni miei appunti. Ho riletto le tue correzioni e ho sentito di aver perso una bella amicizia, solo per pura e semplice arroganza... paura... stupidita', o non so cos'altro.
 
Alcune volte non ti sopportavo proprio, ma in quei momenti te lo dicevo sempre. Alcune volte mi sentivo soffocata, ti dicevo anche questo. Alcune volte eri proprio cocciuto, ma quando mai io non lo sono stata? [...]



26/7/2004 Credo che spesso vediamo solo quello che vogliamo vedere mentre restiamo ciechi rispetto a tutto il resto. [...]prova a guardare le cose anche da un altro punto di vista, se proprio non risolve le cose, almeno placherà il tuo spirito.


***


Chiaro, gli snodi fondamentali ci sono tutti.
Provo sempre a scrivere per smuovere il petto di qualcuno che nemmeno so che faccia abbia
e vivo sempre una di quelle piccole grandi "love story" che ce ne possono essere solo a vent'anni finita a botte e insulti. A poco servono i consigli del fratellone, consigli che conosco troppo bene e sui cui ci ho gia' sbattuto la testa.


E la vita continua, come quel titolo del film di Kiarostami. Gia' pure io vittima di un terremoto emotivo che mi ha preso alle spalle, mi ha rubiato gli occhi e poi mi ha ricoperto finalmente dell'ombra necessaria per cogliere almeno qualche sfumatura.


La vita continua, alcuni personaggi escono e altri ritornano. Manco stessi vivendo la sceneggiatura di una puntata di Beautiful. E con due anni in mezzo capire che magari quell'amicizia l'ho lasciata svaporare come un coglionazzo. Coglionazzo. Coglionazzo. Coglionazzo. La vera verita' e' che i tempi morti mi uccidono, mi piace assaporare le situazioni che si avvicinano inesorabili al loro punto di rottura.
E poi la fine e' sempre quella, aspetta li' col suo sorriso spaccacuori. Pure che uno attraversa porti sconosciuti prima, si ritrova davanti a una caraffa di vino a rimasticare dolori che si credevano sopiti. E arrivano trottellerando i soliti buoni consigli che gli altri ti regalano gustandosi la loro postazione esterna alla faccenda. Comoda e indolore poltrona da cui vedere te che ti danni per i tuoi piccoli dolori da giovane Werther.
Tutti buoni c.t. della vita degli altri! Buoni per muovere le emozioni come i pupetti basculanti del subbuteo. «Agisci cosi', rinforza la difesa emotiva e scarta gli avversari...»


E' stato un anno bello pieno, l'abbraccio tutto e tutto lo immagazino nell'unico posto possibile, in quella cassaforte che ognuno di noi tiene tra l'amore e il cranio.


 

2 commenti:

  1. dear dear dicotmico, pure per me quest'anno non è da buttare, pure se mancano ancora alcuni mesi, che credo saranno decisivi. Una curiosità banale: ma secondo te, per iscriversi con riserva alla specialistica bisonga garantire di laurearsi a dicembre o avere pure dato tutte le materie entro settembre? Nel primo caso rimando a Dicembre inglese, che mi rompe un mondo i ........

    Bye

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  2. non so nulla...

    qualcuno dice che l'importante è pagare la tassa di laurea entro il 20 settembre. ALtro non so

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