lunedì 27 settembre 2004

odissea nella blogosfera

A saperlo fare bene, leggere blog e' una piccola odissea.


Gia', un viaggio infinito. Navigare tra bloggoni e blogghiciattoli su concavi navi dalle vele nere infilate nella freccia puntuta del mouse. Chi s'inoltra nella blogosfera raramente ne esce indenne e intonso. La lettura dei blog ci lascia mutati.


Finita la quotidiana guerra (...con la razionalita' - alla fine gli 883 hanno attecchito nella memoria a lungo termine) con orari, lezioni, pastoie burocratiche, seduti sul nostro codice fiscale abbiamo acceso il PC. Una parola passamondi e le sirene ci richiamano con la finestrella del fuffaggregator. Leggiamo l'onesto coniglione che non nega l'invidia nei confronti del vuoto a perdere che riempie i cappelli dell'ultimo prodotto della De Filippi.


Altro giro, altra isola. giulio mozzi e' finito a Pordenone e fotografa il costo dei servizi della sua stanza.
Sacrifichiamo i tori di Iperione a casa di Absinth la casinista che ci offre un bicchierino d'assenzio e poi un vento maligno ci sputa sulla terra di nessuno, qui il landarolo gioca a scacchi con Wittgenstein. Marco Candida ha nuovamente cambiato titolo al blog, dopo Tiziano Scarpa ci accoglie dicendoci che ci ama, ci bastava la sua stima.


Si strappa l'otre dei venti di Yoshitsune ed ecco che la barca si spezza e attaccati a una scheggia di mouse riusciamo a raggiungere il quartiere generale di Super Giovane. Aggrappiamo il matitone gommato che ci porge e poi flettiamo i muscoli e ci strappiamo un legamento e sifossifoco ci risponde sardonico con le sue facciuzze. Un altro ci dice che ci salva solo se lo linkiamo...


Sballottati come un barattolo di ceci, ci ritroviamo nell'impossibilita' di ristabilire una connessione. Il telefonino esala l'ultimo respiro. Annodiamo la bandana anglo-sarda che abbiamo ritagliato dalla copertina del venerdi' di Repubblica e l'annodiamo a un timone che ci ha lanciato Virtual Blog. Attraversiamo il deserto dei blog abbandonati e dei blog sciupati ed eccoci, sani e salvi. Confusi e un po' felici.


E ci risvegliamo nel sogno del Re rossi sognato da Alice.


[E qui sinceramente m'infilo in una parentesi per omaggiare il talento dei copywriter della Telecom. Hanno chiamato un motore di ricerca col nome della guida di Dante a zonzo tra inferno e purgatorio (implicitamente negando che nella splendida ragnatela che ci avvolge ci sia una landa paradisiaca). E ora, dopo il mezzo fallimento della BBox, l'hanno semplicemente ribattezzata Alice. Come la pupazza di Carroll. Ci sta a pennello.]


1 commento:

  1. Il fenomeno dei blog è in continua espansione. Da semplice diario dove buttare giù sensazioni e impressioni quotidiane, a valvole di sfogo della propria rabbia e frustrazioni, a pucci pucci mielosi di adolescenti alle prime esperienze... L'importante è non prendersi troppo sul serio.

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