mercoledì 19 aprile 2006

una giovanissima sposa trullò sul powerpoint del Barone

Ogni tanto faccio una specie di Blob, pizzicando e spizzicando i siti che rubrico tra i preferiti...



Nella notte di nozze, al culmine del suo primo orgasmo, la moglie si lascia scappare una scoreggia. Tommaso Landolfi lo dice così: "Sul più bello della sua prima estasi d'amore, una giovanissima sposa trullò". Il racconto si intitola "Sub specie flatus", fa parte della raccolta In società. È il 1962. "So bene che ormai non potrai più amarmi", dice, mortificata, la sposina al marito. Ha visto giusto: il matrimonio va a monte in meno di un anno. All'inizio degli anni Sessanta, una scoreggia matrimoniale poteva innescare nella coppia una lunga catena di umiliazioni e ripicche tali da provocare il divorzio.

Oggi la sposina direbbe: "So bene che solo così potrai amarmi". L'esibizione del negativo è l'attuale strategia di successo. Mostrare difetti, cadute di tono, debolezze caratteriali, oggi ripaga. [continua a leggere il pezzo di Tiziano Scarpa, Gli alchimisti del brutto]



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Powerpoint ha nelle università la stessa funzione e diffusione della pubblicità in televisione: un rassicurante continuum brevemente interrotto da rare, inutili trasmissioni. Disegni animati e squilli di trombe: “Signori e Signore ecco a voi…”; ci siamo trasformati in prestigiatori della domenica del sapere.
Se ingenuamente si pensa che si possano tenere lezioni agli studenti senza utilizzare questo prezioso strumento tecnologico, si sappia che ci si troverà esposti al pubblico ludibrio; peggio ancora se si crede di ingannare qualcuno usandolo solo per proiettare segmenti di testo: così facendo ci si consacra ad incarnare il prototipo del dinosauro accademico. [continua a leggere Bestie d'Accademia di Elisabetta Convento]

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