Scrive l'autore de-titolato:
La domanda che mi sorge spontanea è riusciremo ad andare oltre Carver?
è da un po' che me lo chiedo scrivendo.
è un periodo, ormai da maggio, che mi sono messo giù a scrivere e una delle cose che mi torna più insistente è che in un certo senso devo uscire io, ma forse noi tutti, dal carverismo.
come bisogna uscire dal bukowskismo, che è una variante del carversimo.
e non so perché mi viene in mente che l'uscita di tutto questo è guardare indietro alla nostra tradizione, che ha del racconto un'altra idea, diversa da quella anglosassone.
bisogna prendere le novelle: quelle rinascimentali, quelle ottocentesche (partendo dalle Operette Morali fino al Verga) e quelle finali e ultime di Pirandello.
lì forse c'è qualcosa di diverso dal carversimo.
è una idea uno spunto di discussione.
torno in laboratorio.
La domanda che mi sorge spontanea è riusciremo ad andare oltre Carver?
è da un po' che me lo chiedo scrivendo.
è un periodo, ormai da maggio, che mi sono messo giù a scrivere e una delle cose che mi torna più insistente è che in un certo senso devo uscire io, ma forse noi tutti, dal carverismo.
come bisogna uscire dal bukowskismo, che è una variante del carversimo.
e non so perché mi viene in mente che l'uscita di tutto questo è guardare indietro alla nostra tradizione, che ha del racconto un'altra idea, diversa da quella anglosassone.
bisogna prendere le novelle: quelle rinascimentali, quelle ottocentesche (partendo dalle Operette Morali fino al Verga) e quelle finali e ultime di Pirandello.
lì forse c'è qualcosa di diverso dal carversimo.
è una idea uno spunto di discussione.
torno in laboratorio.
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